Bail-in, ecco tutti gli strumenti coinvolti

Il bail-in è uno strumento di risoluzione delle crisi bancarie che evita l’intervento di fondi pubblici, chiedendo invece alle banche di compiere dei “sacrifici” interni, a coinvolgimento di azionisti, obbligazionisti, correntisti. Non tutti i soggetti che danno fiducia all’istituto di credito sono tuttavia coinvolti in identica maniera. Cerchiamo di stilare una buona e trasparente gerarchia.

Le prime risorse a essere intaccate sono le riserve societarie, seguite dal capitale azionario, che viene estinto, con conseguente perdita dei diritti amministrativi e patrimoniali in capo ai singoli azionisti, partecipanti al capitale sociale. A seguire troviamo poi i bond bancari, i warrant, strumenti ibridi partecipativi, e quindi i crediti subordinati, i pronti contro termine che, a fronte dell’acquisto di titoli della stessa banca, le concedono liquidità.

Vengono invece ritenuti come strumenti esclusi i bond bancari garantiti, i pegni su titoli, i conti titoli separati dalle attività bancarie, i conti di deposito il cui totale sia inferiore a 100 mila euro e altri crediti garantiti (fondi acquisiti dalle banche con obbligo di restituzione, sotto forma di depositi e altra forma, nonché gli assegni circolari e titoli di credito a essi assimilabili).

Per quanto concerne i correntisti, il livello dei 100 mila euro, coperto dal Fondo interbancario di tutela dei depositi, si riferisce alle giacenze depositate in ogni singola banca e non alla somma dei conti deposito dello stesso intestatario presso più istituti. Dunque, il correntista sarà chiamato come ultimo a contribuire alla risoluzione della crisi bancaria, e solo per la somma eccedente il livello sopra anticipato. Nell’ipotesi di conto cointestato a due persone, la garanzia si estende a 200 mila euro.

Sono ritenuti indenni al bail-in anche i contenuti delle cassette di sicurezza, i fondi d’investimento (Oicr) compresi quelli promossi dalla banca ma aventi patrimonio autonomo, i vincoli bancari nei confronti dei dipendenti (le remunerazioni) e le pensioni, nonché i rapporti con i fornitori su cui si basa la normale attività della banca.

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