Stress test pesano sulle piazze finanziarie, Borse in calo

stress testLa pubblicazione domenicale dei risultati degli stress test porta in ribasso le prestazioni delle piazze finanziarie, con le Borse nettamente in calo al termine degli esami condotti dalla Banca Centrale Europea sulla tenuta del sistema. Come ampiamente prevedibile, a risentirne sono proprio i titoli bancari, con particolare gravità di quotazione per quelle banche che sono state coinvolte dalle bocciature dell’istituto monetario.

Insomma, all’indomani dei risultati degli stress test, le Borse non riescono a tirare la tanto sospirata boccata d’ossigeno, visto e considerato che – se da una parte possono rallegrarsi sulla complessiva tenuta dell’apparato bancario / finanziario – dall’altra parte devono fare i conti con un deficit complessivo di sistema di 9,5 miliardi di euro per far fronte al peggiore degli scenari che la Bce ha ipotizzato. Non solo, perché se da una parte solamente 25 banche su 130 non hanno passato l’esame (ma la metà di queste bocciate ha già colmato il gap negativo attraverso cessioni di asset e aumenti di capitali nel corso dell’anno), la Bce ha “scovato” altri 136 miliardi di euro di nuovi crediti deteriorati.

In Italia, a preoccupare è soprattutto la posizione di Mps e Carige. La banca senese avrebbe necessità – affermano i risultati degli stress testi – di almeno altri 2,1 miliardi di euro di capitale, successivi ai 5 miliardi di euro di ripatrimonializzazione già effettuata. A Carige, invece, la Bce chiede “solo” 800 milioni di euro.

Ad ogni modo, a condizionare l’andamento di Borsa è anche la crescente attesa nei confronti dei dati in arrivo dalla Germania sulla fiducia delle imprese, con l’indice Ifo che misura la fiducia degli imprenditori locali, attestatosi a 103,2 punti contro i 104,7 punti di settembre. Un dato inferiore alle attese del mercato, che stimavano una flessione molto lieve, a 104,6 punti. In calo anche l’indicatore che misura le attese, passato dai 99,3 punti (con consenso di stabilità) ai 98,3 punti. L’indice sulla situazione corrente scende invece dai 110,5 punti di settembre ai 108,4 punti di ottobre: sempre meglio dei 104,6 punti del consenso degli analisti.

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