Forex, dalla Cina arrivano nuove rassicurazioni

Negli ultimi giorni i dati macroeconomici provenienti dalla Cina non sono stati sufficientemente positivi (anzi, in alcuni casi – come i PMI cinesi sui servizi – sono stati negativi). Tuttavia, nonostante tale impatto, lo yuan si è addirittura rafforzato.

In tal proposito, il vice-governatore della Banca Popolare Cinese (PBoC, per brevità) Yi Gang ha indicato che lo yuan resterà stabile e che la politica monetaria sarà prudente. Questo non sarà probabilmente sufficiente a garantire che lo yuan non scenda oltre. Ad ogni modo, affermano gli analisti ISP, la prevalenza di pressioni di mercato ribassiste è in parte attribuibile all’incertezza su quali siano i reali intendimenti della PBoC. Probabilmente, ritengono gli osservatori più autorevoli, una comunicazione più chiara e trasparente da parte della autorità di politica monetaria cinesi (un invito che è stato ufficialmente indicato anche dal G20 nel fine settimana), potrebbe essere utile per poter cercare di contribuire a ridimensionare almeno la componente speculativa delle spinte ribassiste.

Sempre gli analisti ISP ricordavano che l’azione di stimolo monetario attuata dalla PBoC mediante la riduzione dei coefficienti di riserva (RRR) e/o dei tassi di interesse è un segnale che le autorità cinesi sono ben consapevoli dei rischi di rallentamento dell’economia cinese, e desiderano sostenere la crescita, senza stimolare la domanda estera (e dunque senza incentivare ulteriormente le esportazioni), quanto piuttosto stimolando la domanda interna (ovvero, i consumi privati e gli investimenti).

A nostro giudizio, è tuttavia molto probabile che quanto avviene all’interno dei confini cinesi possa continuare a influenzare ancora a lungo l’evoluzione di quel che accadrà nel resto del mondo. La stessa Federal Reserve sembra continuare ad osservare attentamente le evoluzioni in tale ambito, e riteniamo che effettivamente possa essere probabile l’iscrizione dell’evoluzione del contesto asiatico tra le variabili che possono essere maggiormente in grado di influenzare la politica monetaria a stelle e strisce.

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