Investire in Borsa, consigli per la prima settimana di dicembre

Coloro i quali desiderano investire in Borsa e nei mercati finanziari con una migliore consapevolezza, farebbero bene a tenere sotto controllo l’evoluzione di quanto sta accadendo in seno al Bce, la cui riunione del consiglio direttivo dovrebbe concludersi con la conferma di quanto atteso. In particolare, il focus sarà sulle nuove stime di cresciate in particolare di inflazione a fine 2016, che pensiamo per il momento saranno limate solo di un paio di decimi all’1,3%. La Banca Centrale Europea potrebbe inoltre fornire alcune indicazioni sul possibile impatto che il calo del prezzo del greggio avrà sulla crescita e sull’inflazione.

Stando a quanto affermano gli analisti, le misure in essere potrebbero generare un’espansione del bilancio dell’istituto monetario in due anni di circa 450 miliardi di euro. Se i dati dovessero confermarsi deboli, la Bce potrebbe annunciare acquisti di titoli governativi, unitamente ad acquisti di titoli corporate e sovranazionali.

Per quanto attiene ancora l’area euro, la seconda stima sul PMI composito passa da 51,4 a 51,1. Il PMI servizi è stato ulteriormente rivisto al ribasso a di due decimi a 51,1, per effetto di una lettura più debole dell’indice francese (47,9 da una stima preliminare a 48,8). Il PMI composito è a 51,7 da 52,1 in Germania, è sceso in Francia a 47,9 da 48,4. Per quanto concerne il nostro Paese, in Italia la prima lettura mostra il PMI servizi in miglioramento a 51,8 da un precedente 50,8 e di riflesso il PMI composito è salito a 51,2 da un precedente 50,4. In Spagna, invece, il PMI composito è calato a 53,8 da 55,5 per effetto di una brusca correzione del clima nei servizi ( 52,7 da 55,9).

Sempre in relazione alla zona euro, sottolineiamo come il PMI composito stia suggerendo che la ripresa della zona euro a cavallo del nuovo anno sia seriamente a rischio, considerato altresì che le indagini sulla fiducia suggeriscono una revisione al ribasso dello 0,3% alle stime di crescita del Pil dell’area euro, per effetto dell’uscita più debole del previsto dal 2014, e della probabile stagnazione che riguarderà l’inizio 2015.

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