Quali fattori influenzeranno la quotazione del cross Sterlina/Dollaro nei prossimi mesi?

JunckerIl 2017 del cross GBP/USD (Sterlina/Dollaro) è stato caratterizzato, fin ora, da un moderato trend rialzista. Infatti a inizio 2017, complice una Brexit ancora fresca, il cable quotava intorno a 1.20. In questa fine di 2017, invece, il cross resta stabilmente nei pressi di quota 1.32-1.33.

Ma quali sono le prospettive sul cable per i prossimi mesi? Rialziste o ribassiste? Questo articolo non è stato scritto per rispondere a queste domande. Questo articolo serve invece a spiegare quali sono i 3 fattori chiave che influenzeranno, in una direzione o nell’altra, la quotazione del GBP/USD per la fine del 2017 e per tutto il 2018.

Questo articolo è dunque molto utile ai trader del forex. Perché fare trading con il miglior broker forex non è la cosa più importante per operare bene nel mercato valutario. La cosa più importante è invece comprendere appieno le basi fondamentali dei cross monetarie su cui si opera.

Analizzare ora i 3 fattori che influenzeranno il cross GBP/USD nei prossimi mesi.

1) La politica monetaria di Carney, il governatore della BoE

La Bank of England (BoE) è la banca centrale britannica, responsabile della politica monetaria di tutto il Regno Unito. A capo della BoE c’è il governatore Mark Carney.

Negli ultimi mesi del 2017 c’è stata di fatto una svolta hawkish della BoE. Ovvero, dopo un più o meno prolungato periodo di neutralità monetaria a seguito della Brexit, Carney ha dichiarato che è in procinto di iniziare un graduale aumento dei tassi di interesse.

Ad oggi, le tempistiche e la gradualità di questi aumenti restano abbastanza difficili da prevedere. Tuttavia, è indubbio che la svolta hawkish di Carney è stato il fattore principale della ripresa della sterlina nelle ultime settimane.

E l’atteggiamento di Carney sarà anche essenziale per capire il futuro della sterlina e del cross GBP/USD. Un Carney che nei prossimi mesi aumenta i tassi in modo spedito farebbe rafforzare ancor di più il cross. Al contrario, se la BoE dovesse in un certo senso rallentare con la sua politica restrittiva annunciata, allora la sterlina potrebbe tornare in una spirale ribassista.

2) La Brexit (effettiva)

Sulla Brexit regna ancora estrema incertezza.

Continuano a ondate più o meno periodiche i litigi tra la premier May e il presidente della commissione europea Juncker su come rendere effettiva l’uscita dell’UK dall’UE. La May spinge per condizione relativamente vantaggiose per il Regno Unito, com’è logico che sia. Ma Juncker è tutt’altro che disposto ad accontentare le richieste della premier inglese.

May che è stata anche indebolita e parecchio dalle ultime elezioni, dove la sua maggioranza è uscita indebolita rispetto a prima del voto. E ciò sicuramente non sta facilitando il processo di uscita.

Se volessimo semplificare una situazione che in realtà è molto complessa, una “hard Brexit” farebbe sicuramente indebolire il pound. Per hard brexit si intende un’uscita “dura”, con condizioni economiche e non solo economiche difficili sia per l’UK che per l’UE. Significherebbe in pratica che i negoziati sono terminati con delle differenze inconciliabili.

Viceversa, l’intesa per un accordo di uscita più soft e concordato potrebbe in un certo senso sollevare il GBP.

3) La politica monetaria della Yellen

Infine, molto importanti per il cross saranno sicuramente le future mosse monetarie della presidentessa della FED, Janet Yellen.

Nel caso la Yellen, nei prossimi mesi, dovesse accelerare sul numero di aumenti di tassi di interesse, allora il dollaro si rafforzerebbe. E ciò sarebbe una forza bearish sul cable.

Viceversa una Yellen più dovish che frena un po’ nell’aumentare i tassi, farebbe indebolire il dollaro. Creando una forza bullish sul cross.

Conclusione: al momento è meglio operare con prudenza sul GBP/USD

In conclusione, possiamo dire che il cambio GBP/USD è sicuramente uno dei cambi più difficili su cui fare trading in questo momento. In primis per la Brexit, che continua ad essere una situazione di estrema incertezza i cui esiti sono imprevedibili.

E poi anche per le mosse future in ambito monetario della BoE e della FED. Che sono tutt’altro che scontate.

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