Quanto pesa la guerra di Gaza sull’economia di Israele
Il prodotto interno lordo di Israele si è ridotto di quasi il 20% nel quarto trimestre del 2023, secondo i dati ufficiali. La contrazione è stata significativamente maggiore del previsto, dato che gli analisti avevano previsto una contrazione di circa il 10%. Il dato riflette il tributo della guerra del Paese contro Hamas a Gaza, che sta entrando nel suo quinto mese. I dati economici pubblicati lunedì “hanno evidenziato principalmente una contrazione dei consumi del settore privato e una profonda contrazione degli investimenti, soprattutto nel settore immobiliare”, hanno scritto gli analisti di Goldman Sachs in una nota di ricerca. “La forte contrazione del PIL si è verificata nonostante una forte impennata dei consumi del settore pubblico e un contributo positivo del commercio netto, con un calo delle importazioni superiore a quello delle esportazioni”.
I dati ufficiali hanno mostrato un calo del 26,9% su base trimestrale dei consumi privati e un crollo degli investimenti fissi di quasi il 68%, mentre l’edilizia residenziale si è arrestata a causa della carenza di lavoratori israeliani dovuta alla mobilitazione militare e di lavoratori palestinesi, ai quali è stato impedito di entrare in Israele dal 7 ottobre. Prima di allora, più di 150.000 lavoratori palestinesi provenienti dalla Cisgiordania occupata entravano quotidianamente in Israele per lavorare in una serie di settori, prevalentemente nell’edilizia e nell’agricoltura.
La contrazione del PIL israeliano “è stata molto più grave di quanto ci si aspettasse e mette in evidenza l’entità del colpo subito dagli attacchi di Hamas e dalla guerra a Gaza”, ha dichiarato in una nota di analisi Liam Peach, economista senior dei mercati emergenti presso la Capital Economics di Londra. “Mentre la ripresa sembra destinata a prendere piede nel 1° trimestre, la crescita del PIL nel 2024 nel suo complesso sembra ora destinata a registrare uno dei tassi più deboli mai registrati”.
L’economia high-tech di Israele è particolarmente colpita dal fatto che il Paese ha mobilitato 300.000 uomini e donne come riservisti militari da impiegare sia a Gaza che al confine settentrionale con Hezbollah in Libano. La mobilitazione è stata innescata dall’attacco terroristico del 7 ottobre condotto dal gruppo militante palestinese Hamas che ha ucciso circa 1.200 persone in Israele. La successiva offensiva israeliana contro la Striscia di Gaza e l’incessante campagna di bombardamenti hanno ucciso più di 28.000 persone nel territorio bloccato, secondo il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas.