Euro e sterlina in equilibrio precario

euroNella giornata di ieri l’euro aveva temporaneamente beneficiato dei dati USA sulle case: gli elementi statistici avevano infatti condotto l’euro in risalita, fino a quota 1,2600 EUR/USD, caratterizzando un contesto di discreta attesa per i verbali del FOMC che sarebbero stati pubblicati di lì a poco. Da tale soglia la valuta unica europea ha tuttavia corretto, e nelle prime ore della giornata, dopo i PMI dell’area più deboli delle attese, è retrocesso intorno a quota 1,2500 EUR/USD.

Insomma, il cambio EUR/USD sembra oscillare in tale forbice, rendendo più complicata la vita agli analisti tecnici, che non riescono a ottenere validi segnali direzionali da quanto sta accadendo (e, di conseguenza, rimanendo in attesa di novità dai prossimi dati). Si auspicano pertanto delle indicazioni più evidenti dai dati USA del pomeriggio, probabilmente più della fiducia dell’area (a meno di sorprese da quest’ultima), che potrebbe provocare reazioni più significative.

La situazione si sbloccherà comunque nelle prossime settimane. Chiarimenti sull’andamento del cambio saranno infatti forniti durante la prima settimana di dicembre, quando verrà pubblicato il report sull’occupazione e quando – soprattutto – è in programma la nuova riunione della Banca Centrale Europea.

Per quanto concerne la sterlina, ieri la valuta britannica ha cominciato a riprendersi ieri sui verbali della BoE, risalendo fino a toccare brevemente quota 1,5700 GBP/USD. Questa mattina i dati sulle vendite al dettaglio di ottobre sono risultati migliori delle attese, mostrando un rimbalzo (+0,8% m/m) che ha più che recuperato la contrazione del mese precedente (-0,4%).

In conseguenza di quanto sopra, la valuta britannica ne ha subito beneficiato ma senza riuscire ad arrivare a 1,5700 e fermandosi appena sopra 1,5680 GBP/USD. Bisognerà ora comprendere in che modo la valuta britannica riuscirà a tenere tali livelli, e se riuscirà quindi a evitare un nuovo calo, che sotto 1,55 potrebbe diventare difficilmente recuperabile. I rischi nel breve sono ancora verso il basso, soprattutto se qualche dato dovesse deludere. Tentativi di risalita affannosa anche nei confronti dell’euro.

Riteniamo complessivamente che la prossima settimana possa essere vissuta in maniera simile all’attuale, mentre le novità più succulente potrebbero arrivare nella prima quindicina di dicembre.

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