Come evitare brutte sorprese con il rimborso della cessione del quinto

vista-dall-alto-di-persone-che-scambiano-denaroIl rimborso della cessione del quinto seppur d’obbligo, non è molto noto a molti italiani. Per questo motivo abbiamo deciso di stilare una guida completa, per comprendere cosa spetta nel momento in cui si termina l’estinzione del debito.

L’estinzione anticipata – per Legge – prevede dei rimborsi specifici su determinate voci contrattuali. Purtroppo, sempre meno debitori sanno di quest’opportunità e rinunciano alla richiesta di rimborso.

Rimborso della cessione del quinto: cosa bisogna necessariamente sapere

Quando si richiede l’estinzione anticipata della cessione del quinto si può fare richiesta di rimborso di alcune voci di spesa pagate sull’intero periodo al momento della stipula del contratto di prestito.  Stiamo parlando di quelle commissioni e della polizza obbligatoria sottoscritta, e delle pratiche bancarie relative a voci non godute, che dovranno – seppur in parte – essere restituite al cliente.

Nella maggior dei casi si può ottenere un rimborso che va da mille euro fino a cinque mille euro. Sussistono tuttavia, due uniche condizioni che possano garantire il rimborso di questo prestito personale:

  1. Quando si estingue volontariamente la cessione del quinto;
  2. Quando si rinnova il prestito ancor prima che scada.

Nel caso in cui si estinguesse volontariamente e anticipatamente il debito, la Legge prevede una penale massima dell’1% del credito da restituire.

Per godere del secondo caso, è possibile farlo soltanto se si fosse già saldato il 40% del finanziamento, e/o il contratto sia minore o pari a 60 mesi, con rinnovo massimo di 120 mesi.

Tempi addietro, i costi rimborsati erano soltanto quelli catalogati come “recurring costs“, ovvero le spese accumulate nel tempo. Di recente invece, grazie alla sentenza Lexitor della Corte di Giustizia UE, le banche dovranno restituire anche le spese up front.

Molto più semplicemente, ecco un elenco completo dei costi rimborsabili:

  1. Commissioni bancarie;
  2. ​Commissioni di attivazione;
  3. Spese di intermediazione;
  4. Commissioni destinate alla rete distributiva;
  5. Commissioni finanziarie;
  6. Costi la cui denominazione generica figura sotto il nome “Commissioni accessorie” o “Spese“;
  7. Premi assicurativi.

Per chi se lo stesse chiedendo, i costi up front riguardano tutte le spese slegate dalla durata contrattuale. Per fare un esempio pratico potremmo elencarli come costi di istruttoria, di gestione della pratica di prestito, ed eventuali commissioni di intermediazione (comprese le commissioni bancarie).

Rimborso della cessione del quinto: come mandare richiesta

Per godere del rimborso della cessione del quinto va fatta domanda esplicita. L’iter è relativamente laborioso, ma piuttosto semplice. Il cliente che si intende avvalere dei suoi diritti, potrà mandare la sua domanda (formalmente scritta) alla banca di riferimento.

L’ente bancario ha 60 giorni di tempo per poter rispondere alla richiesta di reclamo. Se trascorso tale periodo, il cliente non riceve un riscontro o se quest’ultimo fosse negativo, la sua facoltà sarebbe quella di potersi rivolgerre all’Arbitro Bancario Finanziario.

Il documento all’ABF – il cui fac simile con annesse istruzioni, è reperibile online – dev’essere completo di ogni informazione possibile, che possa permettere all’ente predisposto, di eseguire l’operazione stragiudiziale. Ecco quali elementi devono essere presenti:

  • Richiesta relativa al rimborso (che dimostri la data in cui si evince che siano trascorsi 60 giorni dall’invio);
  • Copia della risposta negativa dell’ente bancario;
  • Copia dell’invio di 20€ tramite bonifico bancario per usufruire del servizio dell’Arbitro Bancario Finanziario;
  • Documento di identità in corso di validità.

Grazie al servizio dell’ABF, in poche settimane – o almeno nella maggior parte dei casi – si otterrà una risposta da parte della banca. Viceversa, l’Arbitro Bancario Finanziario provvederà a sollecitare il pagamento immediato (e in un’unica soluzione), all’ente bancario stesso.

Qualora si avessero ulteriori urgenze, sarà possibile chiedere alla banca, almeno il 50% del totale spettante. Non sempre l’istituto bancario può approvare la richiesta, ma se ciò dovesse succedere, le tempistiche saranno ridotte.

Rimborso della cessione del quinto: come effettuare il calcolo

Dopo aver chiarito alcuni aspetti legati al rimborso della cessione del quinto, vorremmo mostrare un esempio pratico in riferimento al calcolo da effettuare.

Immaginiamo di aver sottoscritto un finanziamento di 100 rate mensili, e di averne saldate 70. Il totale addebitato come assicurazione e commissioni bancarie, è pari a 3 mila euro. In questo specifico caso, il rimborso delle 30 rate restanti è uguale al 30% di 3 mila euro, ovvero un rimborso pari a 900€.

Comprendere come effettuare il conteggio del rimborso della cessione del quinto dello stipendio, è indispensabile per assicurarsi che le banche non commettano errori. Seppur possa sembrare strano, sono più le volte in cui il calcolo bancario risulta errato piuttosto che quelle in cui risulta giusto.

Ovviamente ribadiamo sempre di leggere accuratamente le clausole contrattuali. Quello che abbiamo descritto nella guida è puramente soggettivo. Infatti ogni suggerimento, andrà contestualizzato in base al caso oggettivo.

Ad esempio, l’assicurazione contro il rischio di impiego e sulla vita, potrebbe essere pagata dall’ente bancario. Se così fosse, ovviamente non potrai richiedere il risarcimento di tale costo. Viceversa, avrai tutto il diritto per godere del rimborso di un servizio di cui non hai goduto.

Siamo convinti con questo contenuto di aver risposto a molte delle vostre domande sul rimborso del quinto dello stipendio; tuttavia, se dovessi avere ancora dubbi ti consigliamo questo blog dove potrai trovare moltissimi articoli sull’argomento.

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